martedì 6 maggio 2008

9 MAGGIO : ALDO MORO E PEPPINO IMPASTATO



Purtroppo, a distanza di 30 anni, il silenzio si fa sempre più onnivoro e la figura di Peppino Impastato è ricordata solo grazie a una valida esperienza cinematografica: “I Cento Passi” di Marco Tullio Giordana. Un film convincente e ben riuscito che, pur teatralizzando la storia di Peppino Impastato, riesce a sensibilizzare le coscienze dei molti, a partire da Cinisi, un paese di provincia,denso di mafia e omertà. Cinisi è il luogo in cui Peppino è stato ucciso ma la realtà è che Peppino continua a morire in ogni città italiana.

La morte di Peppino Impastato, avvenuta nel lontano 9 maggio 1978, coincide con l’assassinio politico di Aldo Moro. I nostri media hanno quasi censurato la morte di Impastato: a che vale ricordare la morte di Peppino, un anarchico trentenne (a dir loro) a confronto con la morte del noto statista Aldo Moro! Le bocche dei nostri politici, dei nostri giornalisti, dei nostri intellettuali borghesi erano ben istruite per poter affermare che Aldo Moro era stato ucciso dalle BR; trovato morto nella leggendaria Renault rossa. Già, una Renault rossa basta a spiegare il tragico assassinio! Rossa come le brigate, come i comunisti! E per di più una Renault, non una qualunque macchina ma una voiture tutta francese. Francese proprio come l’Hyperion, la nota scuola parigina strettamente legata a organizzazioni terroristiche, tra cui le Brigate Rosse. Insomma, senza portarla per le lunghe, era molto più comodo parlare dell’omicidio di Moro visto che i pseudo-colpevoli c’erano. Non si poteva pensare altrettanto di Peppino Impastato. Lui era stato ucciso dalla mafia ma non si poteva proferire questa parola. Ergo, si parlava di un suicidio eclatante di un esaltato trentenne siciliano.

A distanza di tempo non è ancora cambiato granché: si continua a ricordare il grande Moro. O meglio la massa rammenta solo Moro dimenticando Impastato. Al contrario qualche minoranza, in maniera un po’ manichea e dualistica, finisce per ricordare solo Impastato, alimentando così una vacua querelle tra Moro e Impastato. Ma c’è una realtà ancor più amara. Si continua a dire, a distanza di tempo, che Aldo Moro è stato ucciso dalle BR. Ma quando finirà questa enorme balla? Quando si potrà finalmente leggere sui nostri libri di storia che Aldo Moro è stato ucciso dallo Stato? Quanto tempo ci vuole ancora? Per Impastato ci sono voluti vent’anni per attestare quella che, sin dagli inizi, sembrava un’ovvietà: non un suicidio “eclatante” ma un complotto mafioso da imputare ai Badalamenti.

Il 9 maggio è alle porte. Ricordiamo Moro e Impastato con il coraggio di urlare la verità! Dire falsità, legarsi alle pastoie dell’omertà, varrà ad ucciderli ancora. Freniamo quella vergognosa “ennesima volta”!

9 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Post perfetto. Non si può non darti ragione su ogni singolo punto.

MelaRenetta ha detto...

Eggià! Sembra che i capri espiatori di Pecorile abbiano assolto pienamente al proprio compito.Non dico che siano innocenti ma che si eviti qualsiasi riferimento ad uno Stato complice è qualcosa di penoso e soprattutto di MAFIOSO!Un particolare plauso va ad un intervento, su questo argomento,di Fini a Porta a Porta per la sua demagogia democristiana, sozza e ben calibrata in funzione elettorale. CHE SCHIFO!

Alex ha detto...

Propongo uno scambio di link. Accetti?

Risp sul mio blog. Chau!

nespolina ha detto...

non condivido però quando dici che chi ricorda Peppino non ricorda Moro...

Valeria ha detto...

Carissima CHiara, dove è scritto che chi ricorda Peppino non ricorda Moro? Quale frase ti fa pensare a questo? Ho semplicemente detto che la massa ricorda solo Moro ma che ci sono certe minoranze che, al contrario, ricordano solo Peppino. Io sono per il ricordo di entrambi e questo lo si capisce dal titolo.

Damiano Aliprandi ha detto...

Hai fatto benissimo a ricordare il grande Peppino Impastato. Uscirà un libro con il giornale "liberazione" dedicato a Peppino :Radio Aut

Gridiamolo ancora :"La mafia è una montagna di merda!"

Imagine ha detto...

sinceramente io ho sentito l'esigenza di parlare di Peppino nel mio post, semplicemente perchè mi ha segnato personalmente e in meniera significativa la sua lotta. ciò non significa, e in questo concordo pienamente con te, che sia onesto però fare discorsi di priorità di notizie sul piano mediatico nazionale, dove le due morti dovrebbero essere ricordate chiaramente sullo stesso piano.

Paola Romitelli ha detto...

Hai ragione. Mi hai fatto riflettere.
Bel blog! Ti va di fare scambio link con il mio http://psicke.blogspot.com?